Remembering Sister Hill

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Data di pubblicazione: 15 Gennaio 2025

È già passato un anno da quando Sister Anne Marie Hill ci ha lasciati. Il suo magistero resta indelebile nella memoria di chi l’ha conosciuta e continua a ispirare tutti coloro che ogni giorno lavorano concretamente per realizzare la sua visione: una scuola internazionale aperta al mondo.

Il nostro ricordo di Sister Hill, scomparsa il 3 gennaio 2024, non può cominciare che così, immaginandola ore e ore alla sua scrivania, col telefono in ebollizione e i nervi in tensione per i tanti colloqui con i nuovi insegnanti da programmare, i documenti da scrivere, il network da consolidare. Aveva compreso prima di molti altri il potenziale di un vero curriculum internazionale ed era in contatto col mondo, in quell’inverno del 1998, perché tutto il mondo le serviva per dare una forma concreta all’intuizione che avrebbe trasformato anche il nostro istituto in un’eccellenza educativa riconosciuta a livello nazionale e internazionale, così come era avvenuto nelle scuole che aveva diretto prima.

“Ero appena entrata a lavorare qui e ricordo bene quel periodo, i colloqui ai docenti per impostare il bilinguismo, le inserzioni sui giornali di Londra e Dublino, il suo modo di intervistare e di sapere guardare dentro le persone” – racconta la nostra Curriculum Coordinator Alessia Tozzi – “C’era tra noi una confidenza profonda, anche per i sabato mattina passati insieme in tuta da ginnastica e sneakers a pianificare il futuro delle scuole, iniziando a pensare al Network. Un Network che unisse tutti gli sforzi delle RSHM nel mondo, che risvegliasse l’eredità di Mother Butler, che lei tanto amava e di cui condivideva la visione e il coraggio di combattere per quella visione. Sono ancora ben impresse nella mia mente le ore interminabili trascorse nella scuola di Parigi per redigere i Goals and Criteria. In quattro giorni non mi fece mai uscire da quella stanza, mentre gli altri si alternavano tra piacevoli pause e visite culturali”.

Nata in Irlanda nel 1938, Sister Hill aveva lasciato la casa paterna ancora adolescente per completare gli studi al Marymount College di New York e poi all’Università di Ottawa; iniziò il noviziato nel 1955 e prese i voti due anni dopo. Dal 1969 al 1973 insegnò nella Missione RSHM in Zimbabwe, un’esperienza che la segnò e ispirò profondamente il suo progetto di rinnovamento delle scuole Marymount nel mondo. Dopo dieci anni trascorsi come Headmistress della Marymount School di Londra, dove nel 1979 aveva coraggiosamente introdotto il programma IB – allora appena nato e in gran parte non collaudato -, venne a Roma nel 1984, prima come Head of School dell’International e poi, dal 1998 al 2003, della nostra sede. Il suo ruolo è stato determinante nella creazione del network RSHM, all’interno del quale le 19 scuole Marymount nel mondo sono oggi fortemente connesse e collaborano intensamente alla realizzazione di programmi di incontro e di scambio per i nostri giovani. Grazie alla proficua collaborazione con i numerosi leader laici incontrati sul suo cammino, ha contribuito in maniera determinante anche alla fondazione della London International Schools Association e della Rome International Schools Association. Oltre agli istituti di Londra e Roma, ha guidato anche la Scuola Marymount di Parigi, è stata membro del Consiglio dell’European Council of International Schools ed ha ricoperto la Presidenza della Mediterranean Association of International Schools.

I numerosi incarichi direttivi all’interno della Rete Globale Marymount non l’hanno mai distolta, però, da quell’autentico spirito di servizio che è stato per lei l’insegnamento, come ci ha raccontato la Preside della Marymount International School di Roma Sara Gallagher: “Sister Anne Marie mi disse che era stata particolarmente ispirata dalla visione educativa di Madre Rita Rowley, Superiora Generale delle RSHM dal 1960 al 1963, la quale aveva compreso in anticipo il potenziale dell’educazione internazionale nei processi di peace-keaping, ben prima della creazione del programma IB. Anche quando andò in pensione nel 2013 per combattere contro il cancro, decise di continuare a educare, intraprendendo viaggi estenuanti da Londra a Calais per creare una scuola aperta ai bambini intrappolati nel limbo dei campi profughi. Sister Anne Marie intraprese questa sfida silenziosamente, muovendosi con auto e traghetti, ogni settimana avanti e indietro, in qualsiasi condizione atmosferica, dormendo in alloggi spartani pur di poter dare una speranza ai piccoli che incontrava lì. Nessuno di noi riusciva a dissuaderla da questa impresa e così, mentre ascoltava i nostri appelli a dare priorità alla sua salute, seguiva, come sempre, solo se stessa! Il suo altruismo è leggendario tra tutti coloro che hanno lavorato con lei e che hanno frequentato le sue scuole, sia come studenti sia come genitori”.

Tante voci in questi mesi ci hanno aiutati, quindi, a ricostruire la leadership illuminata di questa religiosa vulcanica e lungimirante, sempre focalizzata su ciò che poteva e doveva essere fatto per preparare studenti ed educatori a un mondo in continua evoluzione, che si trattasse di favorire la collaborazione tra gli istituti, abbracciare la tecnologia o creare piattaforme per lo sviluppo professionale. Il suo obiettivo primario era rendere le scuole Marymount punti di riferimento per la società intera, luoghi di crescita per cittadini globali e leader capaci di affrontare problemi complessi attraverso la comprensione, l’empatia e un forte senso di responsabilità.

Tra i tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerla e di essere guidati da lei, c’è stata anche la nostra docente di Public Speaking, Gabriella Spadaro, che così la ricorda negli anni di Villa Lauchli: “Era sempre presente a tutti i concerti, alle rappresentazioni teatrali, alle esposizioni artistiche e a qualsiasi altra manifestazione. Aveva la capacità di presentarsi inaspettatamente e silenziosamente fuori dalla tua aula, offrendo un sorriso di supporto. Non sembrava mai che ti stesse giudicando, indipendentemente dalle stranezze che potevi compiere in quel momento. Era semplicemente unica”. Lo stesso affetto anima anche il ricordo del Preside dell’High School, Shane Grant, ugualmente grato al magistero e all’esempio di vita di Sister Hill: “L’Istituto Marymount di Roma, e io personalmente, le dobbiamo la nostra esistenza, il nostro successo e la nostra ragion d’essere. Ha letteralmente cambiato il corso della mia vita, in meglio. Per questo le sarò eternamente grato e non riuscirò mai a esprimere abbastanza la mia gratitudine nei suoi confronti”.

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