Compie 30 anni la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra oggi, 20 novembre, data in cui, nel 1989, la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia venne approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
In Italia è stata ratificata il 29 maggio del 1991 e, attualmente, viene riconosciuta e ricordata in ben 190 Paesi per sancire il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo e all’integrazione.
La Convenzione, composta da 54 articoli, si è basata, in particolare, su quattro principi ispiratori: la non discriminazione, il superiore interesse del minore e il rispetto per la sua opinione, il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo.
Eppure, la strada dell’uguaglianza, anche per i più piccoli, è ancora lunga: molti bambini e adolescenti sono vittime di violenze e abusi, discriminati, emarginati, costretti a vivere in condizioni di grave trascuratezza e disagio; alcuni soffrono la fame, la privazione degli affetti e non frequentano la scuola.
Una giornata che rappresenta una riflessione costante sul mondo dei minori, sulla necessità che nessun bimbo o ragazzo sia privato del proprio futuro, perché, ricordando le parole di Papa Francesco, “da come sono trattati i bambini si può giudicare una società”.