Cade oggi, lunedì 6 aprile, la Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, una data che ricorda l’inaugurazione, nel 1896 ad Atene, dei primi giochi olimpici dell’era moderna.

Con questa commemorazione – decisa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 23 agosto 2013 – che, purtroppo, quest’anno, per l’edizione 2020, giunge nel pieno di una pandemia globale, l’ONU «invita gli Stati, il sistema delle Nazioni Unite e in particolare l’Ufficio delle Nazioni Unite per lo sviluppo e la pace, le organizzazioni internazionali competenti e le organizzazioni sportive internazionali, regionali e nazionali, la società civile, comprese le organizzazioni non governative e il settore privato e tutti gli altri soggetti interessati a cooperare, osservare e sensibilizzare alla Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace».

Il mondo dello sport ha sempre mostrato un’innata vocazione alla fratellanza e alla solidarietà, rivelandosi un potente mezzo di pace e sviluppo. Vocazione, questa, in perfetta sintonia con quanto stabilito dall’Agenda 2030 for Sustainable Development.

L’attività sportiva – quale cura del benessere psico-fisico anche dei minori – e i valori ad essa strettamente connessi sono sempre stati portati avanti dal nostro Istituto e anche Papa Francesco, nell’ultimo Angelus, celebrato durante la domenica delle Palme, ha lanciato un messaggio, dedicato proprio a questo settore, che desideriamo condividere e fare nostro: “In questo periodo, tante manifestazioni sono sospese, ma vengono fuori i frutti migliori dello sport: la resistenza, lo spirito di squadra, la fratellanza, il dare il meglio di sé. Dunque, rilanciamo lo sport per la pace e lo sviluppo”.