Come nasce una storia? Come si costruisce un personaggio e come si può definire un’emozione? Su queste ed altre domande la Dottoressa Alessia Denaro, scrittrice e autrice del romanzo “Il Castello della felicità”, edito da Salani, ha stimolato nei bambini spunti e riflessioni nell’ambito del consolidato percorso relativo all’Enrichment Program che ha visto coinvolta la classe III B della scuola Primaria.

Un’introduzione che ha subito permesso agli studenti di cogliere le infinite possibilità della scrittura, apprezzando le molteplici sfumature delle parole e del loro significato, giocando con un’arte che va di pari passo col piacere della lettura e aprendo quella porta che ci conduce verso nuove avventure, racconti ispirati alla realtà o a mondi fantastici, frutto dell’immaginazione.

Un incontro dove sono stati presentati alcuni degli elementi essenziali che caratterizzano il mestiere dello scrittore e abitano le pagine di un libro: dalla creazione del protagonista al suo (o ai suoi) antagonista; dal conflitto e dal susseguirsi degli eventi che si dipanano nell’iter narrativo fino all’arco di trasformazione; dall’importanza della lingua utilizzata fino alla capacità di descrivere la sfera emotiva dei personaggi e i loro stati d’animo (come tristezza, rabbia, ribellione e paura), ispirandosi al principio “show, don’t tell”.

Citando, tra gli altri, “Pinocchio” di Carlo Collodi, “Drilla” di Andrew Clements, la poesia “Il Lonfo” di Fosco Maraini, la Dottoressa Denaro ha invitato la classe a divertirsi e a sperimentare con le parole, provando ad inventare nuovi termini e prestando attenzione ai differenti suoni delle singole lettere. Un dialogo nel quale i partecipanti hanno provato, letteralmente, a “dar forma alle emozioni”, cercando di visualizzarle in un oggetto o, ad esempio, in una forma geometrica.

Dall’esercizio all’ascolto fino all’osservazione dell’ambiente che ci circonda: al termine dell’intervento i bambini hanno ricevuto in dono un taccuino sul quale poter appuntare idee, pensieri, spunti. Perché, con carta e penna alla mano, ogni dettaglio può rivelarsi, inaspettatamente, l’incipit di una storia.