Che cosa è la creatività? Come si manifesta? In che modo si alimenta in un contesto formativo quale è quello scolastico?
Dal problem posing al problem solving nelle prospettive e nelle esperienze dei diversi relatori che sono intervenuti al IX Convegno Internazionale “OBIETTIVO CREATIVITA’. Investire nel futuro”, che si è svolto dal 19 al 23 maggio 2023 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ideatrice e organizzatrice del Convegno, nonché abile regista nel tessere e dare risalto a punti di vista differenti, o meglio divergenti, la Prof.ssa Zanetti, Direttrice Scientifica di LabTalento, Laboratorio Italiano di Ricerca e Sviluppo del Talento, del Potenziale e della Plusdotazione, presso la Facoltà di Psicologia: primo Laboratorio in Italia che si occupa della ricerca scientifica nel riconoscimento degli studenti ad Alto Potenziale e nella realizzazione di percorsi formativi atti a favorire la loro autorealizzazione.
Tra i diversi contributi, Giovanni Emanuele Corazza, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione, dell’Università degli Studi di Bologna e fondatore del Marconi Institute for Creativity, dà un volto al concetto di “Creatività”. Per il Prof. Corazza la Creatività consiste in una produzione originale di idee che per essere creative devono essere anche efficaci, ovvero devono avere un impatto nella realtà. Pertanto l’essere creativo implica un processo dinamico continuo e flessibile che, per prove ed errori, porti a un nuovo significato socialmente riconosciuto e condiviso. La creatività, dunque, apre strade verso nuove conoscenze attraverso l’analisi e la valorizzazione dell’errore che diventa espressione di innovazione.
Il Professor Cornoldi, Docente emerito presso il Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, Presidente del Laboratorio per i Disturbi dell’Apprendimento (Lab.D.A.) e Presidente dell’Associazione AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento in Psicopatologia dell’Apprendimento), fa luce sul contesto, poiché è il contesto che deve favorire l’espressione del pensiero divergente, rileggere l’errore nella sua natura innovativa nonché esperienza indispensabile nello sviluppo delle competenze e, al contempo, sostenere negli studenti la motivazione nell’accettare le sfide che l’apprendimento pone. Secondo il Prof. Cornoldi, il processo dinamico per prove ed errori di cui si nutre la creatività ha bisogno di persistenza, ovvero della capacità di persistere nella ricerca e nel conseguimento di un proprio obiettivo superando la frustrazione che il fallimento momentaneo può causare. Solo una forte motivazione interna può sostenere un atteggiamento persistente nell’affermare un’idea originale che porti a un nuovo significato.
Cornoldi, in qualità di studioso dell’apprendimento, non può che essere affascinato dai ragazzi che presentano una “doppia specialità”, ovvero che manifestano un Alto Potenziale e al contempo un Disturbo Evolutivo Specifico (DSA, Disturbo del Linguaggio, ADHD, ecc.). Per il Prof. Cornoldi, una condizione di difficoltà può favorire o sostenere lo sviluppo di forti potenzialità anche attraverso il continuo sforzo di compensazione, ovvero nella ricerca del ragazzo con un Disturbo dell’apprendimento di trovare una soluzione alternativa alla propria riuscita. D’altronde, per Cornoldi, le potenzialità di cui un essere umano può essere portatore sono diverse quanto diverse tra loro sono le forme di intelligenza (Gardner, teoria delle Intelligenze multiple), nonché gli stili cognitivi, ovvero il modo in cui ognuno di noi apprende, rielabora e apporta un nuovo significato.
Allora, ancora una volta è il contesto formativo a favorire o a negare l’autorealizzazione della persona e ad aprire o a chiudere strade verso nuovi saperi nella società della complessità.
La scuola, pertanto, diventa il luogo privilegiato per costruire un futuro di senso, radicato in modo consapevole in un’identità storica e comunitaria per creare prospettive di sviluppo nella tutela della persona e dell’ambiente in cui la persona vive e si esprime.
Secondo un principio di equità, e non di uguaglianza, la scuola è chiamata a tutelare il benessere di ogni studente nella valorizzazione delle diversità attraverso un’offerta didattica che preveda una differenziazione di metodologie, di strategie e di strumenti. Una scuola in cui la conoscenza è socialmente discussa e costruita a partire dal problem posing, in cui si alimenta l’espressione del pensiero divergente e in cui l’errore è rivalutato come contributo innovativo e creativo, e come elemento indispensabile nel processo metacognitivo di apprendimento.
L’Istituto Marymount ha portato al Convegno il proprio contributo nella presentazione che segue, promuovendo una differenziazione didattica che parta da un’osservazione quantitativa e qualitativa dei bisogni specifici e dei talenti di ogni alunno per favorire, in una visione dinamica dello sviluppo umano, la loro piena autorealizzazione e, pertanto, il loro benessere, mettendo in pratica la Mission delle RSHM, “Affinché tutti abbiano vita”.
Al Convegno hanno partecipato i seguenti Docenti dell’Istituto Marymount: Loredana Crescenzio (Referente per l’Inclusione Scolastica); Valentina Borghi (Insegnante di Italiano e di Latino, Scuola Secondaria di I Grado; Debora Friscira (Insegnante di Italiano, Matematica, Storia e Geografia, Scuola Primaria) e Isabella Capsoni (Insegnante di Madre Lingua Inglese, Scuola dell’Infanzia).
Testo della Professoressa Loredana Crescenzio, grafica curata da Petar Silobrcic