Recita e Concerti di Natale, dicembre 2016.
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Il FabLab (dall’inglese fabrication laboratory) è una piccola officina che offre servizi di fabbricazione digitale.
Il progetto FabLab nasce circa dieci anni fa all’MIT di Boston e il nome mette insieme fabbricazione e laboratorio. I FabLab sono oggi centinaia e la diffusione crescente delle stampanti 3D e di schede di prototipazione elettronica, come Arduino, contribuisce notevolmente alla loro affermazione.
Nel nostro Istituto, grazie al FabLab che si avvale di laser, stampanti 3D e plotter, gli alunni avranno a disposizione tutte le tecniche di fabbricazione digitale all’interno di una scuola. Saranno proprio loro a creare oggetti con i quali potranno poi giocare e raccontare le loro storie.
Il nostro FabLab svolgerà una funzione di ricerca, di didattica e di formazione ed è frutto di uno studio universitario completamente ideato presso MIT di Boston. Il contatto con il digitale dei ragazzi di oggi è limitato all’uso dei cellulari o console, ma ben pochi sanno utilizzare il computer davvero e la maggior parte di loro trova difficoltà ad eseguire operazioni semplici come accedere alla wi-fi o crearsi un account per un software nel cloud come scratch o tinkercad. Con il FabLab vogliamo formare i ragazzi ad un uso più consapevole del digitale e trasformarli da fruitori passivi a creatori attivi, utilizzando queste macchine come uno strumento didattico per tutte le materie. La forza del FabLab è la interdisciplinarietà che insegna ai ragazzi ad esprimersi attraverso le tecnologie digitali in un modo infinitamente creativo, lavorando in gruppo e condividendo le loro idee. Gli alunni impareranno a lavorare in team affinché ognuno aiuti l’altro nelle cose che sa fare meglio, superando il concetto della competizione a vantaggio del risultato di qualità e complessità superiore.
Siamo lieti di comunicarvi che giovedì 6 ottobre 2016 alle ore 10.00 in palestra si terrà un incontro per tutti gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado sul tema della Shoah. L’incontro sarà tenuto da Alberto Mieli, sopravvissuto, che racconterà ai ragazzi la sua esperienza.
Alla fine dell’incontro verrà piantato, in suo onore, un ulivo delle colline di Gerusalemme donato dall’associazione KKL ITALIA ONLUS.
#Cyberbulli? No,grazie!
29 / 30 aprile 2016
Il 30 aprile del 1986 l’Italia per la prima volta si è connessa ad Internet: il segnale, partito dal Centro universitario per il calcolo elettronico (CNUCE) di Pisa, è arrivato alla stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania. Quella prima connessione era la fine del progetto di un gruppo di pionieri; ed è stato l’inizio di una storia nuova. Trenta anni dopo, il 29 aprile fino a notte, faremo in tutta Italia un Internet Day: per ricordare le gesta di chi ci ha creduto per primo; e per prendere da lì tutto lo slancio necessario a chiudere la partita iniziata allora. Banda ultrarlarga, competenze digitali, servizi digitali per tutti: è ora di accelerare. Come fecero 30 anni fa.
Giochi e letture animate per promuovere un uso consapevole della rete. È bene conoscere i vantaggi della rete, ma anche i pericoli in cui si potrebbe incorrere. Strumenti pratici per difendersi dal cyberbullo di turno e guardare in avanti verso i prossimi 30 anni di Internet!
2016-04-28
h: 09:00
Via Nomentana 355
Venerdì 15 aprile le tre classi di terza primaria hanno trascorso la giornata presso IQUII, una società che si occupa di applicazioni e mobile. La giornata è nata per soddisfare la curiosità di alcuni bambini su “chi è che mette le App nell’Apple Store”. Pertanto, i lavori svolti all’interno del #QuriosityCamp ideato da IQUII, hanno avuto l’obiettivo di costruire un’applicazione per squadra insieme ai ragazzi di questa società che abitualmente si occupano di applicazioni nel loro lavoro. La giornata è iniziata con un Lego Serious Play, dove i bambini sono stati condotti adideare la loro applicazione tramite i mattoncini Lego. Questa metodologia ha proprio l’obiettivo di favorire la materializzazione delle idee, si è soliti dire “pensa con le mani”. Prima di pranzo ogni squadra aveva individuato qual era il tema dell’App che desiderava costruire. Subito dopo pranzo i ragazzi di IQUII si sono divisi nelle squadre ed hanno condotto i bambini alla creazione di un’App in 12 schermate, tramite dei blocchi colorati che costituivano i menù delle loro App. I bambini si sono divertiti tantissimo instaurando una bellissima relazione con i ragazzi di IQUII che timidamente si sono confrontati con loro. Spesso non ci rendiamo conto che i bambini sono i più tosti da avere davanti perché sono pieni di dubbi e domande. Il segreto consiste nel dar loro risposte e i ragazzi di IQUII hanno soddisfatto in pieno le richieste dei nostri bambini, sono stati bravissimi! Esperienza da ripetere sicuramente!
Costruire un quadro di civiltà
– Il progetto nasce dal bisogno di sapere chi siamo, dove, quando e come viviamo….con l’obiettivo di poter dare ai nostri bambini gli strumenti necessari per costruire e riconoscere un QUADRO DI CIVILTÀ !
Da qui la necessità di guidare la classe nella realizzazione del loro QUADRO DI CIVILTÀ, analizzandolo gradualmente, attraverso un lavoro operativo e partendo dalla loro vita: dal tempo in cui vivono e nel luogo dove succedono i fatti.
Così siamo usciti da scuola, abbiamo fatto un giro nel nostro quartiere provando a realizzare una mappa mentale percorrendo le strade adiacenti al nostro istituto, mappa che poi abbiamo messo in relazione con una vera carta topologica del quartiere comprendendone così ogni aspetto convenzionale.
Nel nostro giro i bambini si sono imbattuti in tutti quei servizi che soddisfano i bisogni dell’uomo che vive in questa parte di mondo, in questo preciso momento storico, delineandone, in qualche modo, attitudini, abitudini, peculiarità, necessità, cambiamenti e ideali.
Abbiamo sentito il bisogno di classificare questi che abbiamo chiamato “indicatori di civiltà”, con una mappa prima, con la costruzione di un cartellone poi. A coppie i bambini si sono occupati di un indicatore cercandone informazioni, immagini e curiosità da poter condividere nel piccolo e nel grande gruppo condividendo così le scoperte fatte!
Da questo scambio sono nati veri e propri processi di metacognizione e straordinarie capacità di senso critico fino all’elaborazione di un testo documentativo che ci ha fornito lo spunto per poter autovalutarci individuando punti critici e punti di forza del nostro progetto: La civiltà occidentale del XXI secolo.